
Le gargolle sono creature assai curiose e amano il confronto. All’interno della rubrica «Mi manda Gargolla» esse si fanno carico di rispondere a domande, dubbi esistenziali, richieste stravaganti, consigli e tutto ciò che una creatura di questo e di altri mondi si sentirà di chiedere. Cosa aspettarsi? Ovviamente delle risposte col cuore in mano, nel senso letterale del termine.
Care gargolle, mi chiamo Teresa e ho dodici anni. Vado in seconda media e, studiando arte, sono rimasta molto colpita dalla maestosità delle chiese e delle cattedrali. Ho notato che spesso, sempre nelle posizioni più alte, ci sono delle statue mostruose e vorrei sapere perché sono state messe lì. Mio papà, che mi ha detto di dirvi che vi legge sempre, mi ha consigliato di scrivervi perché sicuramente saprete rispondermi meglio di come potrebbe fare lui.
Cara Teresa, la tua curiosità e la brama di conoscenza rallegrano i nostri cuori di granito! Vorresti dunque sapere la nostra genesi, il perché della nostra presenza in quelle architetture che tanto ti stanno interessando in questo periodo; la domanda è senza dubbio più che lecita. Potremmo fornirti una storia ricca di particolari, di passaggi oscuri e di conoscenze assai poco note, ma magari ne riparleremo tra qualche anno quando, meglio se lontani da occhi troppo indiscreti, ci risentiremo per approfondire certi discorsi e guidarti in un mondo pieno di meraviglia ma anche di pericoli.
Adesso non indugiamo oltre e cerchiamo di rispondere alla tua domanda con qualche nozione che potresti sfoggiare in classe durante la lezione: le gargolle – o gargoyle, come piace dire agli umani moderni – esistono fin dai tempi della Grecia antica ma, come hai potuto osservare, sono state scolpite e collocate principalmente sulle balaustre delle cattedrali per facilitare lo scolo delle acque piovane e salvaguardarne le facciate, prendendo il nome di doccioni.
Una leggenda narra che molti secoli fa, nella cittadina di Rouen in Francia, vivesse un possente dragone chiamato Grand’Goule il quale esigeva ogni anno dei sacrifici. Un sacerdote, che molto tempo dopo sarebbe diventato addirittura santo, decise di mettere fine a questo sopruso e, armato di una salda fede e della tonaca usata come guinzaglio improvvisato, riuscì a domare la creatura per poi condannarla al rogo. Ma le gargolle sono creature assai ostiche e la testa del dragone, immune al fuoco, uscì indenne dalle fiamme e il sacerdote non trovò altra soluzione che porla sulle mura cittadine per intimidire gli spiriti maligni.
Nel tempo di gargolle ne sono state scolpite centinaia e dalle forme più variegate e, come magari ti avrà già detto il tuo papà, noi ci impegniamo ogni settimana a mostrare al nostro pubblico quelle più suggestive. Tuttavia, come potrai ben immaginare, i significati di una statua – o di un elemento architettonico, in questo caso – possono essere molteplici. Su questo tema, gli storici dell’arte si sono divisi principalmente in due gruppi: chi ritiene che queste creature mostruose dovessero tenere lontani gli spiriti maligni e i demoni dai luoghi di culto e chi pensa che, invece, queste rappresentassero un monito per i fedeli affinché si ricordassero che mostri li avrebbero aspettati all’inferno se non avessero tenuto un comportamento ligio.
Capirai bene che, in qualunque modo tu voglia intendere la questione, queste creature erano delle sentinelle, dei guardiani capaci di incutere timore e spavento fino alla fine dei tempi. Eppure, a volte col passare di strani eoni (cioè tantissimo tempo), capita che alcune di queste creature si risveglino proprio come nel nostro caso, guadagnando la tanto desiderata libertà. Se le gargolle ti hanno così appassionato, ti consigliamo qualcosa che pensiamo potresti gradire: una serie animata su tutte, Gargoyles – Il risveglio degli eroi, che circa trent’anni fa ha emozionato tantissimi giovani come te. E, più recentemente, sono comparse delle gargolle a cui siamo molto affezionate nella serie The Sandman, che sicuramente tuo papà sarà lieto di farti vedere o, meglio ancora, gustare in versione cartacea.
Da ora in poi speriamo che anche tu deciderai di seguirci perché, come disse una gargolla tanti anni fa, abbiamo sognato per migliaia di anni, è ora che i nostri sogni diventino realtà. E non vediamo l’ora di rivelarli tutti.