
Pagine di vecchie riviste ammuffite e libri fuori edizione ormai smembrati si affastellano lungo i canali di gronda e poi, casualmente, fluiscono pigri dentro le gargolle che sussurrano quello che espellono. Di solito lo fanno di domenica, il giorno delle pulizie. «La Domenica della Gargolla» è una rubrica dedicata a fatti strani.
Il 19 agosto 1921 si presentava nel mio consultorio, accompagnata dalla madre e da una zia, una ragazzina, P. Nicolina di Antonio, di anni 12, da Spezzano Piccolo (Cosenza), contadina. L’inizio del suo male risale al primo agosto dell’anno in corso, quando, in seguito a un forte spavento, fu trovata svenuta presso il portone di casa. Essa stessa racconta – ricordando con molta precisione – particolari che precedettero il suo deliquio. Si trovava con una amica sua coetanea nella casa di una donna, che tre anni prima era morta per avvelenamento, allorché avvertì una fugata di vento nonostante il tempo fosse sereno, e contemporaneamente uno sbattimento della porta che comunicava con la stanza attigua. Per nulla impressionata, volle andare a chiudere la porta che era rimasta semiaperta, ma nell’avvicinarsi ad essa vide nell’interno dell’altra stanza un’immagine di donna attempata, con rughe alla faccia, capelli bianchi in giro alla fronte, vestita di bianco e in atteggiamento ostile.
Di fronte a tale apparizioni la ragazza dette un grido, ed atterrita indicò alla compagna la terribile visione; ma la compagna nulla riuscì a scorgere. Gridando sempre e nascondendosi gli occhi col grembiule per evitare la vista del fantasma che intanto si dirigeva verso di lei, si mise a correre giù per le scale; scese i primi gradini e sentì afferrarsi per la gonna; raddoppiò la corsa e arrivata al portone di casa cadde priva di sensi. Raccolta e trasportata in altra casa, da gente che era accorsa alle grida disperate, dopo massaggi e abluzioni con acqua fredda, riacquistò tranquillamente la conoscenza e rammentò la scena fino al punto della sua caduta.
Il giorno seguente ebbe una convulsione nettamente isterica. Cessato l’attacco dopo pochi minuti rientrò in sé conservando preciso ricordo dell’accaduto. Tale crisi si è ripetuta varie volte fino ad oggi. Alcune volte durante l’accesso è riuscita con sforzo a pronunziare qualche parola e a far comprendere che una mano misteriosa la stringeva alla gola. Tanto la madre, quanto la zia sono convinte che la ragazza sia stata presa di mira dallo spirito della defunta padrona di casa, i cui connotati rispondono perfettamente a quelli descritti del fantasma.
Tratto da F. Scarnati, Le nevrosi sono di dominio dello spiritismo? in Luce e Ombra, 1921.