
Pagine di vecchie riviste ammuffite e libri fuori edizione ormai smembrati si affastellano lungo i canali di gronda e poi, casualmente, fluiscono pigri dentro le gargolle che sussurrano quello che espellono. Di solito lo fanno di domenica, il giorno delle pulizie. «La Domenica della Gargolla» è una rubrica dedicata a fatti strani.
Avvenne qualche volta che una di quelle seppie gigantesche, le quali vivono realmente nel mare, parve ad alcuni un serpente enorme; altre volte quegl’intrecci strani di alghe trassero in inganno gli uomini, i quali credettero, vedendoli, di avere dinanzi il famoso serpente di mare, intorno al quale tanto si discusse. Ma è anche molto probabile che vivano nelle profondità degli oceani certi serpenti mostruosi, somiglianti in qualche modo a quelli di cui trovasi il ricordo nelle leggende marinaresche, fin da tempi antichissimi. Alcuni casi avvenuti in questo secolo ci dànno quasi la certezza della loro esistenza, perché di tanto in tanto sono stati visti da ciurme intere e dai loro ufficiali, come avvenne nel 1848, quando uno di essi passò fra il Capo di Buona Speranza e Sant’Elena, vicino alla nave inglese da guerra Daedalus. Per venti minuti poté essere osservato dagli ufficiali, che fecero un’accurata relazione del caso meraviglioso; nel 1875, innanzi al vascello Pauline, che andava verso la spiaggia di Zanzibar, apparve una balena intorno alla quale un serpente enorme si avvolgeva.
Il maggiore Senior, che stava nel 1879 a bordo del vapore City of Baltimore, nel golfo di Aden, vide un oggetto nero che si avanzava rapidamente verso la nave. Il suo capo era eguale a quello dei draghi leggendarii, ed aveva anche qualche cosa che lo rendeva somigliante alquanto alla testa di un cane. Quando quella testa orribile era rimasta per alcuni istanti fuori dell’acqua, tornava a tuffarsi dentro di essa, agitandola sino a grande distanza.
Certi signori americani molto stimati, ed incapaci di trarre il pubblico in inganno, videro presso la costa del Massachusetts, il 30 luglio 1875, tra Swampscott ed Egy Rock, un mostro del mare di aspetto molto strano. La sua testa, vista ad una distanza di circa 150 yards, somigliava molto a quella di un serpente, ed era nera di sopra e bianca di sotto. Di tanto in tanto quella testa si alzava per circa otto piedi fuori delle onde, e per cinque o dieci secondi stava immobile. Non essendovi fuori dell’acqua che il capo e piccolissima parte del corpo di questo serpente, non era possibile conoscere la sua lunghezza. Par che fosse lo stesso mostro apparso ai passeggeri della nave Roman, nel loro viaggio da Boston a Philadelphia, mentre combatteva contro un pesce spada.
I naturalisti cercarono se, fra le specie fossili, si potesse trovare qualche animale che si avvicinasse nell’aspetto al serpente moderno reale o immaginario del mare; e trovarono molta somiglianza fra le descrizioni di questo mostro, fatte dai viaggiatori, ed i ed i plesiosauri fossili, i quali hanno la testa di lucertola, i denti di coccodrillo, un collo enorme, che somiglia a quello di un serpente, e certe natatoie pari a quelle della balena. A questo animale strano rassomiglia anche molto il mostro visto dal capitano Giorgio Hope, dal vascello inglese da guerra Fly nel golfo di California, perché aveva una testa simile a quella dei coccodrilli ed un collo lunghissimo.
Tratto da: Maria Savi Lopez, Leggende del mare, Torino, Loescher, (1894).