
Tra le infinite pagine divorate e gli incalcolabili fotogrammi ammirati, alcuni finiscono inevitabilmente col conquistare il granitico cuore delle gargolle e trovarvi rifugio. Quando lo trovano opportuno, esse non mancano di suggerire le opere che ritengono più meritevoli d’attenzione. Sono consigli a dir poco ponderati, partoriti nella penombra degli abbaini dove esse dimorano.
Giuseppe consiglia Abissi d’acciaio (noto anche con il titolo di La metropoli sotterranea), un romanzo di Isaac Asimov edito nel 1953 appartenente al Ciclo dei Robot. In Italia la sua prima edizione, nel 1954, si deve alla collana Romanzi di Urania. Nel mondo descritto da Asimov, su una Terra ampiamente sovrappopolata gli abitanti sono stati costretti a vivere miseramente in claustrofobiche megalopoli sotterranee mentre vari gruppi di coloni spaziali, nei secoli, hanno creato insediamenti su cinquanta pianeti dove godono di un’altissima qualità della vita. Abissi d’acciaio è una detective story che affronta con estrema acutezza differenze e contrasti socio-politici tra le popolazioni terrestri e quelle spaziali, e temi filosofici e dilemmi di stampo etico tipici della narrativa fantascientifica di Asimov.