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La biblioteca di Ghould #14

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Ogni settimana, la rubrica «La biblioteca di Ghould» presenta i ritrovamenti che il signor Ghould effettua periodicamente all’interno dei libri conservati nella sua biblioteca personale. Egli ci scrive ogniqualvolta incappa in un bigliettino, una cartolina, un fiore rinsecchito, un francobollo. Il più delle volte si tratta di scoperte di poco conto, altre volte invece anche Ghould ne rimane turbato.

Oggi il signor Ghould condivide con noi la pagina di un volume degli anni Quaranta dedicato a spiriti ed esseri in grado di abitare le cose, facente parte della sezione animista della sua biblioteca. Non potrebbe affermarlo con sicurezza, ma il signor Ghould ha come l’impressione che questa pagina — l’unica a essere scritta in uno strano alfabeto appartenente a una lingua sconosciuta — si sposti di tanto in tanto nel libro, occupando ora la prefazione, ora il capitolo dedicato agli spiriti del legno, e di rado facendo capolino nella postfazione a cura di un eminente accademico spagnolo. Inoltre, egli giura di aver intravisto qualcuno o qualcosa muoversi nel riquadro bianco al centro della pagina; nel momento in cui ha scattato la fotografia, però, l’essere si è dileguato facendo perdere le proprie tracce.

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