
Pagine di vecchie riviste ammuffite e libri fuori edizione ormai smembrati si affastellano lungo i canali di gronda e poi, casualmente, fluiscono pigri dentro le gargolle che sussurrano quello che espellono. Di solito lo fanno di domenica, il giorno delle pulizie. «La Domenica della Gargolla» è una rubrica dedicata a fatti strani.
Un negoziante siciliano, partito da Messina per portarsi in Taormina, s’avvenne nel viaggio in alcuni fabbri ben provvisti di strumenti di ferro. Avendo loro domandato il mercante dove andassero, risposero che si recavano in Mongibello per fabbricarvi un edifìzio e che appresso a loro veniva l’architetto. Poco dopo il mercante potè conoscere il famoso architetto. Aveva barba ispida, orride ciglia, colore di un etiope e statura più che ordinaria. Il mercante gli domandò con meraviglia come potesse fabbricare tra il fuoco e la neve di quel vulcano un edifìzio e lo strano architetto rispose che egli aveva forza ed arte di farlo, di fare anzi cose maggiori e che in Mongibello non mancava calcare e calcina per condurre a termine l’edifizio. Ciò detto sparve ed il mercante non ebbe più dubbio sulla natura dell’architetto: era il Diavolo!
Tratto da: Carmela Fiorentino, Il genio del male nella leggenda popolare siciliana, Tipografia del Commercio, Catania, 1907.