
Ogni settimana, la rubrica «La biblioteca di Ghould» presenta i ritrovamenti che il signor Ghould effettua periodicamente all’interno dei libri conservati nella sua biblioteca personale. Egli ci scrive ogniqualvolta incappa in un bigliettino, una cartolina, un fiore rinsecchito, un francobollo. Il più delle volte si tratta di scoperte di poco conto, altre volte invece anche Ghould ne rimane turbato.
Oggi il signor Ghould ci invita nella sua biblioteca. Erre inizia, col permesso del proprietario, a rovistare nella sezione Fughe rocambolesche. Pì varca la pesante tenda rossa di velluto che fa da preludio all’ala più nascosta e pericolosa della collezione. Io, invece, mi lascio guidare dal padrone di casa verso il tavolo al centro della sala. «Vede, signor û, mi dice Ghould aprendo una copia piuttosto recente de La casa degli spiriti e mostrandomene il contenuto, «so che questo potrebbe sembrarle un calembour di bassa lega, ma le assicuro che non si tratta di una chiave di lettura qualunque». Intende farmene dono, ma è timido e goffo; la sua proposta ha il sapore di una sorta di avvertimento o maledizione. Mi suggerisce di infilarla tra le pagine di un libro alcuni giorni prima di iniziarlo. A volte accade di ritrovarne più di una, a volte la stessa o addirittura un’altra. «Finora non l’ho mai persa», ci tiene a precisare il nostro amico.