
Le gargolle sono creature assai curiose e amano il confronto. All’interno della rubrica «Mi manda Gargolla» esse si fanno carico di rispondere a domande, dubbi esistenziali, richieste stravaganti, consigli e tutto ciò che una creatura di questo e di altri mondi si sentirà di chiedere. Cosa aspettarsi? Ovviamente delle risposte col cuore in mano, nel senso letterale del termine.
Care gargolle, nella vostra ultima rubrica ho letto un accenno alla città di Innsmouth. È un luogo di cui ho letto svariate volte in diverse opere letterarie e sono sempre stato affascinato da luoghi di questo tipo. Voi ci siete state? Se sì, mi piacerebbe avere un vostro punto di vista e sapere cosa vi ha trasmesso.
Parlare di viaggi è sempre un piacere per noi, curiose esploratrici di luoghi esistenti o non del tutto tali. Tra le nostre visite a luoghi molto noti e iconici, non è di certo mancato un giro (in realtà più di uno) nella cittadina costiera di Innsmouth. Per questa occasione, tirandolo fuori da scaffali dove teniamo scartoffie assai datate, ti risponderemo con alcune parti tratte proprio dal nostro diario di viaggio redatto durante la prima visita, molto tempo fa.
Mai visto un luogo simile, con le sue strade deserte, i palazzi fatiscenti, con alcune eccezioni di alcuni di più recente costruzione che sembravano essere più moderni e ben tenuti, e l’aria carica di un’oscura energia. Avevamo iniziato la nostra esplorazione dalla piazza principale, dove si ergeva maestoso un obelisco dalla forma inquietante. La gente che incontravamo sembrava guardare verso il basso, evitando il nostro sguardo e scappando velocemente via. Ci siamo chiesti se la loro paura fosse dovuta alla nostra insolita presenza o se c’era qualcos’altro che non andava in quella città.
Proseguendo con l’esplorazione della zona centrale abbiamo notato molti edifici caduti in disgrazia, dalle finestre rotte e dai tetti sgretolati. Ma c’era qualcosa di ancora più inquietante, qualcosa che ci faceva rabbrividire. Le facciate delle case sembravano essersi gradualmente trasformate, assumendo una forma indistinta e mostruosa.
Poco a poco, attenzionando con discrezione la popolazione locale, abbiamo scoperto che i cittadini di Innsmouth avevano una natura misteriosa e oscura. Le loro abitudini alimentari e i loro rituali erano strani e inquietanti. Abbiamo anche sentito parlare di una strana razza di creature che vivevano nelle acque vicine alla città e che sembravano avere un’influenza diretta sulle attività degli abitanti. Effettivamente, dopo sguardi più acuti, questa ibridazione sembrava assai concreta nel vedere abitanti dai tratti palesemente difformi da quelli canonici: occhi fissi e sporgenti dalle palpebre immobili, un’andatura strascicata e una pelle secca e malata con alcune piaghe intorno al collo che ricordano le branchie dei pesci.
Non siamo riuscite a rimanere a Innsmouth per molto tempo, la città aveva una sorta di presa su di noi, ci sentivamo costantemente osservate e in pericolo. Abbiamo deciso di ripartire, portando con noi la nostra esperienza e la nostra preoccupazione per il destino della cittadina. Non avevamo trovato molte risposte alle domande sulla città e sui suoi abitanti, ma eravamo state testimoni di un senso di inquietudine e sospetto che avevamo visto solo raramente fino a quel momento.
In conclusione, la nostra visita a Innsmouth è stata un’esperienza che ci ha segnato profondamente. Abbiamo visto cose che non avremmo mai immaginato e abbiamo sentito la paura degli abitanti che sembravano schiavi di forze oscure e incontrollabili. Non sappiamo cosa riserva il futuro per Innsmouth, ma una cosa è certa: è un posto che non dimenticheremo mai.
Durante il viaggio di ritorno capimmo di aver visto solo una piccola parte della vita a Innsmouth, ma c’era qualcosa di strano e spaventoso nella città che non eravamo riuscite a comprendere. Dentro di noi era palese che saremmo ritornate per scoprire di più sulla cittadina.