
Le gargolle sono creature assai curiose e amano il confronto. All’interno della rubrica «Mi manda Gargolla» esse si fanno carico di rispondere a domande, dubbi esistenziali, richieste stravaganti, consigli e tutto ciò che una creatura di questo e di altri mondi si sentirà di chiedere. Cosa aspettarsi? Ovviamente delle risposte col cuore in mano, nel senso letterale del termine.
Care gargolle, mi chiamo Giuseppe e vorrei chiedervi come vivete lo scorrere del tempo data la vostra particolare natura. Domani è il mio compleanno ed è una ricorrenza che a volte mi lascia un senso di inquietudine. Probabilmente con una vostra riflessione potrei prepararmi meglio. O forse abbattermi del tutto. Sono pronto a correre questo rischio!
Caro Giuseppe, immaginiamo che richiedere un punto di vista sullo scorrere della vita e del tempo a creature imperiture sia affascinante e allo stesso tempo catartico. Come ben sai, siamo guardiane di pietra poste a guardia di guglie e di vette lanciate verso il cielo, testimoni di molte generazioni di esseri umani che sono venuti e andati. Noi siamo rimaste qui, immobili, a osservare ogni mutamento in questo grande e multiforme mosaico perennemente in evoluzione.
Il tempo sembra essere una delle poche costanti nella vita umana, qualcosa di cui non potete fare a meno. Ma qual è il suo significato? Cosa significa il fatto che il tempo scorra inesorabilmente, senza sosta?
Forse il tempo è semplicemente una misura dell’esistenza, un modo per tenere traccia dell’esistenza e dei suoi progressi. Oppure potrebbe essere un modo per farci rendere conto della finitezza della vita stessa, della mortalità. Il tempo ricorda che si esiste su questo piano solo per un breve periodo, che bisogna fare il massimo possibile nel tempo che si ha a disposizione.
Ma forse il senso filosofico dello scorrere del tempo è più profondo di così. Forse il tempo è ciò che ci fa diventare ciò che siamo. Il tempo ci dà l’opportunità di crescere, di imparare, di evolvere. Ci permette di diventare sempre più consapevoli di noi stessi e del mondo che ci circonda. E sebbene il tempo possa sembrare una forza che ci domina, in realtà ci permette di raggiungere la nostra piena potenzialità. Potresti accompagnare queste riflessioni, se sei incline a certa filosofia, alla lettura del breve Il concetto del tempo di Martin Heidegger o del suo più completo e organico Essere e Tempo.
In tutto ciò, noi restiamo qui, immobili e silenziose. Ma il tempo scorre per noi come per tutti gli altri. E forse, anche se non siamo vive nel senso tradizionale caro agli umani, anche noi maturiamo e impariamo grazie al passare del tempo. Forse, come il tempo, anche noi evolviamo, in qualche modo.
Sicuramente la percezione dello scorrere del tempo è diversa per ogni essere vivente, ogni pietra, ogni creatura. Ma una cosa è certa: il tempo è una forza che non può essere ignorata o sottovalutata. Essa ci guida nella vita e ci rende ciò che siamo. E noi, come gargolle, restiamo qui a osservare e a riflettere sulle profondità del suo significato.
Adesso però è il momento che tu ti prepari al tuo genetliaco, poiché la tua condizione di mortale si prepara a reclamare la sua ricorrenza. E noi non possiamo che porgere un augurio a modo nostro, un omaggio pregno del miglior nichilismo di cui potresti aver bisogno nella giornata che si avvicina. Goditi queste parole di Nietzsche e immergiti nell’Eterno Ritorno.
«Questa vita, come tu ora la vivi e l’hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e successione – e così pure questo ragno e questo lume di luna tra i rami e così pure questo attimo e io stesso. L’eterna clessidra dell’esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello della polvere!»