
Ogni settimana, la rubrica «La biblioteca di Ghould» presenta i ritrovamenti che il signor Ghould effettua periodicamente all’interno dei libri conservati nella sua biblioteca personale. Egli ci scrive ogniqualvolta incappa in un bigliettino, una cartolina, un fiore rinsecchito, un francobollo. Il più delle volte si tratta di scoperte di poco conto, altre volte invece anche Ghould ne rimane turbato.
Oggi il signor Ghould ci invia alcuni esemplari di una collezione molto particolare. Non si tratta infatti di libri diversi, ma di copie dello stesso libro, raccolte nel corso degli anni. «Trovo inconcepibile», ci confessa, «che si continui a stampare questo volume indecoroso sulle origini della magia occulta, improvvidamente collegata alle popolazioni africane.» A detta del nostro amico, chi ha scritto quel libro ci teneva molto a collegare la pratica della magia nera perfino al charleston e ad altre forme musicali innocue, identificate con l’occulto solo per via dei loro strumentisti di pelle scura. «Allora ho deciso: se queste copie devono trasudare nero da ogni pagina, che lo facciano; ma col fuoco.» Ovviamente il signor Ghould non va fiero della sua collezione di esemplari di ∎∎∎∎∎ ∎∎∎∎∎ di ∎∎∎∎∎∎ ∎∎∎∎∎, ma a volte lo spirito di un ribelle può trovare conforto e sfogo perfino nel corpo di un bibliomane.