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Mi manda Gargolla #24

Le gargolle sono creature assai curiose e amano il confronto. All’interno della rubrica «Mi manda Gargolla» esse si fanno carico di rispondere a domande, dubbi esistenziali, richieste stravaganti, consigli e tutto ciò che una creatura di questo e di altri mondi si sentirà di chiedere. Cosa aspettarsi? Ovviamente delle risposte col cuore in mano, nel senso letterale del termine.

Care gargolle, mi chiamo Alessandro e da poco ho iniziato a leggere i classici della letteratura gotica e horror. Vorrei approcciarmi alle opere di Edgar Allan Poe, quali racconti mi consigliereste?

Caro Alessandro, Poe è sicuramente tra gli scrittori che più scaldano i nostri vecchi e duri cuori di pietra. Tra l’altro, giusto qualche settimana fa pare sia tornata in auge la triste storia della sua morte sulla quale pendono ancora parecchie ombre. Tornando a noi, è sicuramente difficile proporti una selezione e il solo pensarla ci ha portato a lunghe discussioni, perdendoci come al solito in un mare di chiacchiere.

Un racconto che ci sta «a cuore» è senza dubbio Il cuore rivelatore, forse uno dei più noti di Poe, dove c’è una ottima miscela di terrore, investigazione e profondità psicologica. Una narrazione che nasce come quella di un classico giallo, ma filtrata dalla prospettiva caotica di un personaggio profondamente turbato e centrale lungo tutta la vicenda; un racconto assolutamente pieno di sfaccettature, ricco di metafore e di una introspezione assai rara. Un crescendo di agonia, instabilità mentale e lucida follia che, secondo noi, caratterizza questo racconto come un’opera molto rappresentativa della produzione di Poe.

A seguire sicuramente dobbiamo citare La maschera della morte rossa, dove una terribile epidemia catapulta il lettore in un mondo in rovina dove anche l’ultimo rifugio, improntato di fretta e furia, cadrà vittima della sciagura e sarà teatro di morte e dolore. I pochi scampati alla pestilenza dovranno fare i conti col proprio destino, ignari che il loro tempo stia per scadere nonostante si sentano al sicuro.  La maschera della morte rossa è una delle storie più famose di Poe. Racconta di una terribile epidemia che spazza via interi villaggi, e di uno dei signori della morte che si nasconde in una fortezza frettolosamente costruita per trovare riparo. Ma alla fine la morte penetra comunque nella fortezza, svelando al protagonista che non esiste luogo sicuro per nascondersi dalla sorte. L’inesorabilità della sorte e l’assoluta impotenza dell’essere umano dinnanzi a nemici oltremodo fuori portata, il tutto in una ambientazione a dir poco affascinante e resa oltremodo vividamente.

Chiudiamo questo trittico con Il gatto nero, un altro racconto dove è magistralmente descritta una lenta e progressiva discesa verso la follia, dove il tormento e la paranoia risultano vincitori assoluti sulla fragile psiche umana; una narrazione molto cruda che non lascia tinte grigie nel descrivere violenza e abusi esercitati dal protagonista. Di questo racconto potrai anche trovare diversi adattamenti cinematografici, uno su tutti quello realizzato da Lucio Fulci nel 1971.

Adesso, caro Alessandro, non possiamo che lasciarti alla lettura, sicure che avrai modo di spaziare anche tra le molte altre opere di Poe, le stesse che Charles Baudelaire soleva dire lo avevano introdotto all’arte del ragionamento.

1 commento su “Mi manda Gargolla #24”

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